Santiponce Itálica

Patrimonio

Una immensa eredità da scoprire

El Coto de las Canteras

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Osuna si presenta al viaggiatore sopra una collina, a metà pendio, dominando un vasto paesaggio di campagna. L’altezza si forma su un substrato roccioso di arenaria calcarea, che affiora in diversi punti del territorio. Gli abitanti di questa zona si sono serviti di questa pietra fin dall’antichità per costruire i loro edifici.

Da millenni, il promontorio più alto ha fornito le pietre con cui si sono erette case, palazzi, chiese... Ecco perché il luogo prende il nome di Cerro de las Canteras. Il suo colore ocra e la sua struttura porosa hanno dato il loro colore e sapore alla città dai turdetani fino a metà del XX secolo.

Questi terreni dell’Antica Urso, da dove si estraeva la pietra per le costruzioni ancor prima dell’occupazione romana., è nota anche come “La Petra dell’Andalusia”, per i suoi spettacolari rilievi in pietra. Senza alcun dubbio, questo substrato roccioso è stato utilizzato come cava di pietra in modo costante almeno dall’epoca turdetana, sebbene sembra che il suo sfruttamento si intensificò dopo l’importante opera di costruzione sviluppata dal IV Conte di Ureña nel XVI secolo, fino agli anni ‘60 del secolo scorso, quando si smise di usarla. 

Sul bordo si un precipizio aperto dai tagliapietre, restano i resti di quello che fino al secolo scorso fu l’Eremo de la Vía Sacra. Eretto verso la metà del XVII secolo, qui terminava la Via Crucis. Vicino all’eremo, a modo di cappella, si conservano i resti di alcune tombe scavate nella roccia, seguendo il modello della Necropoli.

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