‘L’eredità di Roma a Siviglia’ è un itinerario che ripercorre le tracce del passaggio di Roma nella città e nella sua provincia e che permette al visitatore di scoprire tutto il Patrimonio Monumentale e Artistico che custodiamo di questa civiltà che, un tempo, colonizzò e guidò il mondo conosciuto.
Questa guida, che ci serve da ispirazione per creare questo percorso consigliato, è strutturata in funzione delle vie di comunicazione che la civiltà repubblicana, e poi quella imperiale, costruirono. Sono le tre rotte principali che attraversano i veri municipi della provincia di Siviglia in cui è maggiormente presente l'eredità romana: la "Via dell’Argento", la "Rotta Betica Romana" e la "Via Augusta".
Che due dei principali imperatori di Roma, Traiano e il figlio adottivo Adriano, fossero nati e vissuti ad Italica, a Santiponce, nell'allora Siviglia la Vecchia, è motivo sufficiente per soffermarci a riflettere su cosa significasse la civiltà romana nella nostra provincia, quali furono le vestigia, monumenti, usi e costumi sopravvissuti fino ai giorni nostri e come tutto ciò possa essere un motivo per creare un Itinerario Turistico e praticare il turismo del patrimonio.
Itinerario Betico-Romano
Il secondo itinerario che percorreremo è quello noto come Betico-Romano. Partiamo dalla antica Colonia Iulia Romula Hispalis, Siviglia, città con un'ampia varietà di vestigia del passaggio dei romani. La mitologia parla di Ercole come fondatore della città, il quale avrebbe ispirato l'imperatore Giulio Cesare ad inaugurarla nel 45 a.C., ma, in verità, Siviglia fu presa dall'esercito romano ai Cartaginesi durante le Guerre Puniche. Già nell'anno 49 a.C. la Hispalis romana possedeva delle mura, un foro e delle edificazioni che sono riuscite a superare la prova del tempo, arrivando fino ai giorni nostri.
Da qui, questa strada romana passa per paesi aventi importanti vestigia romane, come La Rinconada, la cui origine, grazie ai resti archeologici rinvenuti, sappiamo essere risalente alla metà dell'VIII secolo a.C., segnalandosi le ceramiche a reticolo brunito tartessiano, le vernici rosse fenicie, le ceramiche iberiche dipinte a bande, nonché dei reperti greci e delle ceramiche campane scure di origine romana che sono state rinvenute; Carmona, con la sua Porta di Siviglia, l'anfiteatro e la necropoli; Alcalá del Río, con le sue mura come la testimonianza più grandiosa che ci sia pervenuta, costruite intorno al I secolo d.C.; il Comune di Tocina, dove sono state rinvenute anche monete e anfore, nonché resti di ville romane e di locali di servizio, simili a magazzini, come quello scoperto nella Fuente de Mocho; Villanueva del Río y Minas, Comune dove riposa l'antica città mineraria romana, i cui magnifici resti ci raccontano di una vita di splendore e di ricchezza: Mulva - nota anche come Munigua - è uno dei complessi archeologici più belli della Spagna, qualificato come Bene di Interesse Culturale; il Comune di Tocina; Fuentes de Andalucía, sulle cui colline di San Pedro e di Obúlcula si può apprezzare chiaramente la presenza romana, e dove sono stati estratti resti di ceramiche campane e una bara di piombo, tra gli altri reperti; La Luisiana con i suoi bagni, un edificio di interesse artistico ed archeologico, che si ritiene sia correlato ad una villa situata a 300 metri dalle terme; e San Nicolás del Puerto, in cui ci sono due opere romane: il ponte sul fiume Galindón e una colonna con capitello incastonato in un angolo della parrocchia. Infine, ci recheremo nella leggendaria Astigi (Écija), città molto dinamica sotto l'Impero Romano e ricca di opere maestose. Concluderemo l’itinerario nel Comune di Peñaflor, dove, tra i principali resti romani, spicca la struttura urbana dell’oppidum di Celti, emersa durante recenti scavi nella zona della Viña e che oggi fa parte del Complesso Archeologico delle Case-Grotte, che appartiene alla necropoli orientale di Celti.
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