Feria

Siviglia, bella e diversa

Il Vicolo delle Monache fa parte del convento delle Monache, fondato all'inizio del XVI secolo. Il Convento è costituito da un'unica navata, coperta da una volta a botte del XVII secolo. Il portale principale, fabbricato in pietra, è opera della fine del XVII secolo. È formato da un arco a tutto sesto, con coppie di colonne su entrambi i lati, con le statue di San Pietro e Paolo.

Convento di Santa Ángela de la Cruz. Di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, nel punto più elevato della città, è situato questo convento che corrisponde all’ordine fondato da Santa Ángela de la Cruz. La sua posizione in pieno centro storico era ideale per lo svolgimento delle funzioni di beneficenza.

La Casa della Cultura venne installata presso l'antico convento gesuita, sfruttando la struttura conventuale composta da un ampio chiostro centrale e alcune stanze o sale vicine a questo notevole spazio aperto.

Nel 1531, il IV Conte di Ureña consegnò l’antico eremo di San Sebastián e l'annesso ospedale ai frati dell’Ordine dei Predicatori affinché fondassero il loro convento. Sembrerebbe che il Conte abbia fatto mettere per iscritto che l’eremo non venisse demolito bensì incorporato nella nuova Chiesa. La sua costruzione definitiva risale al 7 marzo 1547.

Questo convento fu fondato dalla moglie del IV Conte di Ureña, María de la Cueva. La data della fondazione risale al 1550, data nella quale il convento venne situato, in un primo momento, nella zona meridionale del paese.

L’Eremo di Nuestra Señora de Consolación del Calvario venne eretto negli anni novanta. Si trova a circa 8 chilometri da Osuna, lungo la strada di Martín de la Jara, in una zona di montagna nota come El Calvario per il fatto di essere vicino alla montagna e ai resti dell’antico convento degli omonimi religiosi.

La chiesa è dedicata in realtà a San Pietro Martire tuttavia, essendo appartenuta all’Ordine Domenicano, viene chiamata tradizionalmente Santo Domingo. Formò parte del convento fondato nel 1517 da Rodrigo Ponce de León, signore di Marchena e Duca di Arcos. La chiesa ha perso le sue cappelle laterali, e conserva solamente la grande navata centrale.