Semana Santa Estepa

Siviglia ti fa innamorare

Costituisce l'unico esempio che rimane ad Arahal di queste costruzioni semi-rurali che sacralizzavano i dintorni delle città andaluse, i cosiddetti ruedos.

La Chiesa del Dolce Nome di Gesù è la parrocchia di Algámitas. L'edificio è costituito da un'unica navata con annesse lesene che ne delimitano i tratti. Sul lato sinistro sono annesse due cappelle. Il vecchio soffitto a botte con lunette e semisfera nell'anti-presbiterio è stato sostituito da un soffitto piano di pannelli in gesso.

Situato a pochi chilometri dal paese, sulla strada che porta a Malcocinado e in una proprietà privata, tra le ultime vestigia dell'antico Monastero Basiliano che sorgeva in questo luogo. L'eremo, ora magazzino dell'attuale tenuta, è costituito da un'unica navata divisa in due tratti, uno con volta a botte e l'altro con cupola.

Localizzato nel cuore della città di Écija, il Real Convento di Santa Inés appartiene alla Comunità della Clarisse Francescane. La prima fondazione avvenne fuori dalle mura della città, per poi spostarsi al luogo attuale, a circa duecento passi dal centro urbano, al confine con il cammino che portava al Santuario della Patrona Nuestra Señora del Valle, da cui prese il nome.

Appartenne ai Padri Cappuccini fino alla sconsacrazione; nel 1924 fu ceduto alla Comunità delle Hermanas de la Cruz.

Il Convento della Visitazione di Santa Isabella (Suore Filippesi) fu fondato negli ultimi anni del XVI secolo, e venne occupato da diverse congregazioni religiose. Originariamente fu un beghinaggio che nel 1731 si unì alla congregazione delle monache Minime, le quali si occuparono del convento.

L'attuale Chiesa della O ha le sue origini in un antico eremo-ospedale dedicato a Santa Brigida d'Irlanda e gestito dalla Confraternita a lei dedicata, secondo i documenti conservati risalenti al XV secolo.