Feria

Siviglia, bella e diversa

La Porta de la Macarena (dall’arabo Bab–al-Makrin), conosciuta anche come Arco de la Macarena, è insieme al Postigo del Aceite e alla Puerta de Córdoba, uno dei tre ingressi, appartenenti alle mura di Siviglia, che ancora oggi si conservano. La porta si trova in calle Resolana, nel quartiere di San Gil, che appartiene al quartiere Casco Antiguo della città.

L’ex convento de los Remedios di Siviglia, in seguito noto come Istituto Ispanico Cubano e successivamente Museo delle Carrozze, si trova sulla riva destra del Guadalquivir, molto vicino alla riva del fiume, in calle Juan Sebastián Elcano nel quartiere de Los Remedios.

È situata tra i territori municipali di Écija ed Herrera. La sua posizione dominante sul territorio circostante favorì lo sviluppo di un importante nucleo urbano in epoca musulmana che sussistette fino alla Riconquista. La fortezza è il giacimento rurale più importante della zona vista la quantità e qualità delle vestigia materiali conservate. 

Il Complesso termale di Herrera è un insieme di reperti dichiarato Bene di Interesse Culturale con categoria di Zona Archeologica nel 2007.

Il castello di Lebrija si trova nel punto più alto della località omonima, dominando la città sin dalla sua costruzione avvenuta nel periodo medioevale.

Porta di origine islamica, dichiarata Bene di Interesse Culturale.

Dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 1985, è confermata l'origine islamica e, più precisamente, almohadi, della cosiddetta Puerta del Arquillo (“Porta dell’Arco”). Questa struttura sarebbe stata legata militarmente al resto della recinzione islamica, nonché alla vicina Mota del Alcázar.

Il sito consiste in un autentico "tell", una parola di origine araba che designa un monticciolo artificiale prodotto dall'accumulo di resti archeologici di alcune civiltà rispetto ad altre.

Le indagini svolte hanno permesso di stabilire una cronologia i cui inizi risalgono alla metà dell'VIII secolo a.C., perdurando, l'insediamento, fino all'inizio del I secolo a.C.