Feria

Siviglia, bella e diversa

La puerta de Morón di Marchena rappresentava una delle porte di ingresso dell’antica città fortificata in epoca medievale.

Antica porta della cittadina, merlata, con tre vani a tutto sesto. 

Porta con doppio arco a tutto sesto in mattoni di tradizione mudéjar, che probabilmente formava parte di un antico sistema di chiusura della località in epoca del Basso Medioevo. All’interno dell’Arco si conserva un piccolo retablo del XVIII secolo con le immagini di Gesù Nazareno e la Madonna del Sole.

Durante il dominio mussulmano, “Marssen’Ah”, nome con cui veniva designata la città, fu testimone di un grande sviluppo urbanistico e culturale. La complessa struttura delle varie zone fortificate che componevano il recinto di Marchena risponde fondamentalmente al paradigma delle città ispano-mussulmane: Il recinto principale che determina e chiude il nucleo basico della città, La Medina.

La Puerta del Tiro era la principale porta d’ingresso all’Alcázar della città mussulmana, attraverso la quale avveniva la comunicazione diretta tra le due zone, la “alcazaba” (fortezza) e la “medina”, tuttavia l’opera islamica subì molte trasformazioni nel divenire via d’accesso al palatinato nel periodo ducale.

“Arco de la Rosa”, nota anche come “Puerta de Sevilla” è una delle porte dell’area fortificata nonché uno degli emblemi che meglio rispecchia l’immagine di Marchena. Questa porta e il suo complesso appartengono a una ricostruzione del 1430, come risulta da una bolla rilasciata da Martino V per favorire tale opera.  

La Puerta de Córdoba se localiza en el extremo nordeste de Carmona, sobre una vaguada natural del Alcor. Antiguamente era una de las cuatro puertas de acceso a la ciudad.