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Nel XVI e XVII secolo, Cazalla de la Sierra fu un centro di importanza nazionale nella produzione di vino, e proprio in quegli anni si fondarono diversi ordini monastici; tra questi, l'agostiniano, che fondò il convento di San Agustín in questa località nel 1588 in un eremo denominato Nuestra Señora de la Soledad.

L’origine del Santuario risale agli inizi del XVI secolo, quando Antonio Barrados ottenne il permesso per edificare un eremo dedicato alla Madonna della Consolazione, con la Immagine titolare ceduta dal Convento di Nostra Signora dell’Antica. Il 31 marzo 1561, l’eremo passò alla congregazione dei Padri Minimi, costruendosi, a partire da tale data, il Convento e la Chiesa.

L’attuale Chiesa del Carmine è stata fondata nel secolo XVIII sopra l’antico santuario del Cristo del Sangue, risalente al XVI secolo. È possibile vedere dettagli gotico-moreschi appartenenti alla costruzione precedente.

I marchesi di Estepa hanno utilizzato per molti secoli la cripta dell’edificio come pantheon nobiliare.

All’interno si trovano le immagini di Sant’Antonio e San Paolo (XVIII secolo), provenienti dall’ormai estinto convento di San Paolo della Brenna.

Della fine del XIX secolo, a pianta rettangolare, la navata centrale è coperta da una volta a mezza botte con archi diatoni, mentre le due laterali da volte a crociera. 

La sede originaria di questa parrocchia dev’essere stata l'eremo della Magdalena, costruito vicino al castello situato sul colle omonimo. La crescita del paese e lo spostamento del suo centro nevralgico, che lasciò fuori dalle mura il colle con il castello e la cappella, rese necessaria la costruzione di un tempio maggiore, l’attuale parrocchia Divino Salvador, già documentata nel XVI secolo.

Di origine incerta, il santuario di Santa Ana è il fulcro della devozione del quartiere La Coracha. Dalla documentazione si deduce che esso fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo, e che il portale fu aggiunto nel 1840. 

Situato in calle Jesús (via del Gesù). È un piccolo edificio ricostruito nel 1888, come si evince dalla stele collocata sulla facciata principale.

Presenta un'unica pala d'altare collocata sulla parete principale, decorata con motivi baroccheggianti, successivamente restaurata.