Santiponce Itálica

Patrimonio

Una immensa eredità da scoprire

Archivo de Indias

1908
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Costruito sotto il regno di Felipe II, l'edificio dell'Archivio Generale delle Indie fu concepito da Juan de Herrera per essere utilizzato come Loggia dei Mercanti e completato nel 1646; gli incaricati dei lavori furono diversi prestigiosi architetti come Juan de Minjares, Alonso de Vandelvira e Miguel de Zumárraga, che alterarono alcune delle idee del progetto originale introducendo elementi innovativi nella sua costruzione, come la volta del piano superiore, per alleggerire la solita soluzione di tetto a capanna, più pesante, che presentava un maggior rischio di incendio.

Carlos III, attraverso l'intervento architettonico di Luca Cintora, lo adattò a Archivio Generale delle Indie e, in questo modo, accentrò in esso la documentazione relativa ai possedimenti della Spagna d'oltremare tra XV e XIX secolo.

A pianta quadrata, 56 metri per lato, e con due altezze sopra la loggia circondata da colonne con catene, l'edificio dell'Archivio è costituito principalmente da un cortile centrale circondato da due navate quadrangolari, una interna ed una esterna. L'intero edificio è in pietra, con due piani a volta collegati dallo scalone monumentale.

L'Archivio Generale delle Indie è uno dei più importanti centri documentari esistenti legati alla scoperta e alla conquista del Nuovo Mondo. In esso è conservata la copia che Cristoforo Colombo consultò e annotò dell'Almanacco Perpetuo di Abraham Zacuto che consentiva il calcolo delle latitudini. Abraham Zacuto fu uno degli scienziati più influenti, migliorò l'astrolabio e pubblicò l'Almanacco Perpetuo, di grande utilità per i navigatori del XV secolo. Vi si trovano anche i libri contabili del convertito Luis de Santángel, deciso protettore e finanziatore parziale della spedizione di Colombo.

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